«Identità e crisi del Mediterraneo tra storia, cultura, religione»
Incontro il 16 dicembre alla Pontificia Facoltà di Napoli
Su «Identità e crisi del Mediterraneo tra storia, cultura, religione» si discuterà sabato 16 dicembre 2017 dalle ore 10.50 alle ore 12.30 a Napoli, nella sala convegni della Pontificia Facoltà Teologica, sezione ‘San Luigi’, in viale Sant’Ignazio di Loyola 51. Organizzata dalla Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, nell’ambito dell’innovativo corso ‘Operatore per la valorizzazione dei beni culturali del Mediterraneo’, la tavola rotonda si configura come un workshop che ha l’obiettivo di rintracciare gli elementi che, all’interno del patrimonio culturale, storico-artistico e religioso, testimonino il ruolo e il legame del Mediterraneo con i popoli, le parole, i territori, individuando i momenti i crisi e riscoprendo l’importanza del dialogo. Il Mediterraneo, in effetti, è stato individuato come tema specifico del biennio 2017/18 – 2018/19 e il direttore e il condirettore della Scuola, Pino Di Luccio SJ e Giorgio Agnisola, hanno programmato una proficua intersezione del percorso innovativo con il Biennio di Specializzazione in Teologia Fondamentale.
Coordinato da Emanuele Iula SJ, l’incontro prevede la partecipazione di Sergio Tanzarella, Valerio Petrarca (che interverrà su ‘Le nozioni di «identità» e di «popolare» negli studi dei fatti religiosi del Mediterraneo in età contemporanea’) e Antuan Ilgit SJ (titolo dell’intervento: ‘Comunità cristiane della Turchia: Un Paese che oscilla tra una democrazia ispirata all’Europa e l’autoritarismo neo-Ottomano’). Si rifletterà dunque sulla fortuna delle nozioni di «identità» e di «popolare», connettendola con i dinamismi sociali del Mediterraneo negli ultimi decenni. Attraverso alcuni esempi di studio, si faranno emergere temi utili per il dibattito riguardante l’interpretazione delle dinamiche religiose, istituzionali e popolari, negli scenari della globalizzazione. Focus, inoltre, sulla Turchia: considerata dai Papi Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco come ‘ponte naturale tra due Continenti’, è chiamata ad essere ‘non soltanto un crocevia di cammini ma anche un luogo di incontro e di dialogo’; a seguito del fallito golpe Gülenista del 15 luglio 2016 sta vivendo i più difficili giorni della sua storia. Un Paese a stragrande maggioranza musulmana, dove il cristianesimo è stato presente a partire dalla predicazione apostolica: ha dato i natali a San Paolo di Tarso; si sono tenuti i primi sette Concili ecumenici della Chiesa. Oggi, tuttavia, è la terra di una popolazione cristiana ridotta: lo 0,2%. Mentre migliaia di migliaia di accademici, giornalisti, giudici, ufficiali dell’esercito, politici curdi e studenti universitari sono messi in carcere, molti altri che sono fuori non hanno più coraggio di alzare la voce.
Dove va la Turchia? Il Paese rimane ancora laico e democratico come aveva voluto il suo fondatore Mustafa Kemal Atatürk (1881-1938) o il cosiddetto neo-Ottomanismo del presidente Recep Tayyip Erdogan prenderà il sopravvento? Quale è la sua vera identità e che futuro hanno i suoi cittadini cristiani?
Biografie relatori:
Emanuele Iula SJ, gesuita, è docente incaricato di Etica presso la PFTIM – San Luigi, in cui ricopre anche il ruolo di Segretario. Ha conseguito il dottorato in filosofia al Centre Sèvres – Facultésjésuites de Paris, con una tesi sull’etica generativa. Le sue ricerche attuali vertono sulla generatività, sulla questione del gender, sulla polemogenesi e sulla mediazione dei conflitti. Con l’editore Mimesis ha pubblicato “La chair et la cité. Sexualité et politiquechezAristote” (2013) e “Carlo Maria Martini. La Parola che rigenera il mondo” (2015).
Antuan Ilgit SJ è nato in Germania nel 1972, da genitori turchi. È cresciuto in Turchia, a Mersin di Cilicia, a pochi km da Tarso. Al termine della laurea in Scienze economiche e amministrative, nel 1997 ha ricevuto il battesimo e la cresima. Nel 2005 entra in Compagnia di Gesù e nel 2010 riceve l’ordinazione sacerdotale. Oltre al baccalaureato in Teologia, conseguito presso la Pontificia Università Gregoriana, ha ottenuto una licenza in Teologia Morale con indirizzo in bioetica, presso l’Accademia Alfonsiana, un Master in Etica della Medicina presso la St. Joseph’s University, e un dottorato in Teologia Morale al Boston College negli Stati Uniti d’America. Dal 2017 è professore incaricato di Teologia Morale presso la Sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale.
Valerio Petrarca attualmente insegna, come professore ordinario, Antropologia culturale e Antropologia sociale presso il Dipartimento di Studi Umanistici e presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Napoli «Federico II», nonché Storia delle religioni presso la PFTIM-San Luigi. Dirige la collana «Uomini e Mondi» dell’editore Liguori di Napoli (insieme con Marc Augé, Jean-Pierre Dozon, Marcello Massenzio e Alessandro Triulzi). Le sue ricerche si basano sull’indagine di terreno e sulle fonti storiche. Riguardano: a) le culture popolari del Mediterraneo in età moderna e contemporanea; b) i dinamismi culturali e religiosi dell’Africa nera contemporanea; c) la condizione dei migranti africani in Europa; d) le teorie e la storia delle discipline antropologiche.
Sergio Tanzarella, ordinario di Storia della Chiesa presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli (sez. San Luigi), dove dirige l’Istituto di Storia del cristianesimo, è professore invitato presso l’Università Gregoriana di Roma. Tra le sue pubblicazioni: La purificazione della memoria. Il compito della storia tra oblio e revisionismi (Bologna, 2001); Gli anni difficili. Lorenzo Milani, Tommaso Fiore e le “Esperienze pastorali” ha vinto il Premio “Feudo di Maida” e il Premio Città di Siderno “Armando La Torre”. Ha diretto il Dizionario storico delle diocesi della Campania (Palermo, 2009).
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